Immaginate le notti del Natale, quel in cui il buio arriva presto, e fa freddo... immaginate una passeggiata in mezzo alle luci, ma non quelle delle vetrine dei negozi, ma delle luci magiche, delle luci in cui tornare bambini e ancora stupirsi per un racconto, per un'immagine evocata da parole che corrono nell'aria e formano figure, animali magici, e personaggi...
A Varese dal'8 Dicembre fino al 17 Gennaio, ai Giardini estensi troviamo un'atmosfera veramente magica: Il Giardino dell'incanto: Architetture di luce barocche, ispirate alle grandi scenografie festive del XVIII secolo.
Ma quel che davvero stupisce, davvero emoziona, davvero apre il cuore alla speranza, quella bella, quella che si prova a Natale... sono i racconti dell'Inverno, scritti dai bambini delle scuole elementari di Varese, Otto scuole primarie di Varese hanno partecipato ad un concorso intitolato "Cara Terra ti porto un Dono", e i racconti vincitori sono stati poi rappresentati da disegni di illustratori e fumettisti, che vengono proiettati sulla facciata del palazzo Estense mentre una voce racconta...
Sono storie che raccontano un futuro di speranza, in cui si troverà la soluzione al cambiamento climatico, alle guerre, alla fame nel mondo, alle malattie e si guarirà la terra dall'inciviltà dell'inquinamento...
Sono storie semplici, ma per niente banali, e piene di buona volontà, di inventiva, di ironia, di voglia di esserci. Vengono narrati viaggi nel tempo, incontri con Madre Natura, animali fantastici dotati di poteri magici con cui curare gli uomini e la terra, alberi prodigiosi che donano il pane, la vita, la cura, ... Una vera luce di speranza in questa quotidianità di personaggi avulsi dalla realtà, concentrati solo nella celebrazione di un ego smisurato nutrito a forza da logiche di marketing lontane anni luce dal bene degli umani e del pianeta terra. Purtroppo parlo per esperienza diretta: sono tanti i giovani e bambini che non hanno mai letto fiabe, mai letto storie, mai letto in assoluto, se non obbligati da compiti di scuola e privi di spirito riempiono il vuoto cosmico dentro la testa e il cuore con merci e oggetti, sempre più ingordi e incuranti.
Bellissima iniziativa! Ne apprezzo particolarmente il valore poiché per insegnare a dei bambini ad inventare storie e racconti, bisogna prima averli nutriti con altre storie e racconti significativi, aver dedicato molto tempo a far osservare un albero, un giardino, aver raccolto da terra della spazzatura, aver nutrito un animale, o un fiore, solo così si può nutrire un'anima. Un lavoro di anni, che non si improvvisa adesso all'ultimo.
E mentre la voce inizia a raccontare, queste strane strutture ancora spente si stagliano sul cielo blu della sera, e tutti attediano che si accendano, come tanti bambini che aspettano l'accensione dell'albero di Natale.
E poi le luci come un coro di voci si accendono e parte un "Ooohhh di meraviglia" da tutti.
Gioielli di luce che si stagliano sull'ultimo blu del cielo, prima del nero dove abitano le stelle.
Sullo sfondo a sinistra il cavallo rampante, e dalla parte opposta a destra il cavallo sconfitto... una spiegazione che provo a darmi è questa: la Vittoria e la Sconfitta, gli alti e i bassi della vita sono parte del tutto, della giostra dell'esistenza ed è necessario accettarli e comprenderli entrambi per vivere con onestà ed equilibrio, senza arrampicarsi e prevaricare gli altri per la paura di non avere abbastanza.
E io stessa ho sbagliato, poiché mi sono soffermata a fotografare solo il cavallo rampante, disdegnando quello sconfitto... e solo dopo riflettendo sul significato della composizione mi sono resa conto del valore che aveva anche quello caduto nel racconto del senso del tutto. Non si può vivere marciando di trionfo in trionfo, e la crescita, l'evoluzione si può trovare solo cadendo e rialzandosi. Ecco forse il senso dei due cavalli che si guardano alla fine degli archi di luci colorate. Forse quelle luci che ci ubriacano e ci inebriano sono la metafora delle illusioni della vita, che ci confondono e ci fanno perdere il senso.
O forse tutto questo è solo il senso che io ho voluto darci... e ciascuno trova un senso che nasce dalle sue esperienze.
E in fondo al percorso sotto gli archi di luce, alla fontana circolare si trova una sorta di corona luminosa, peccato davvero che non ci fosse anche l'acqua, sarebbe stato ancora più suggestivo.
Lascio il parco illuminato a festa con la meraviglia di un bambino che ha fatto un sogno incredibile.
E' sempre bello riflettere sulle esperienze che si vivono, perché al momento ci passiamo attraverso capendo solo una parte, ed è solo a posteriori che si trae il significato più profondo, o per lo meno un significato che permanga.
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