Oasi di Sant'Alessio (PV)

 Oggi vi racconto una gita dalle parti di Pavia, che mi ha riempito di stupore e meraviglia... E come sappiamo lo stupore e la meraviglia sono il nutrimento per ogni creativo.


L'Oasi di Sant'Alessio si trova a 10 minuti da Pavia nel parco dell'omonimo castello. L'oasi esiste dal 1973, mentre il castello ha una storia molto più antica dato che ha avuto origine da un castrum romano, che nel 1481 venne trasformato in un castello residenziale. Nel 1600-1700 era una sosta nel cammino della Via Francigena, il pellegrinaggio che conduceva in Terra Santa. 

Castello-Sant'Alessio

Nei secoli successivi andò in contro alla decadenza e all'abbandono, fino al 1973, anno in cui venne restaurato come sede dell'Oasi. 


Castello-Sant'Alessio

Castello-Sant'Alessio

Castello-Sant'Alessio

Castello-Sant'Alessio

Attraversato il cortile interno del castello si procede alla visita del parco...

Castello-Sant'Alessio

Castello-Sant'Alessio

Un fossato circonda le mura e sull'acqua prospera una micro pianta acquatica di un color verde pallidissimo, che rende l'atmosfera magica.

L'Oasi è principalmente dedicata a varie specie di uccelli, sebbene vi siano anche Daini, Cavalli, Asini, un Ocelot, la lontra, il castoro, pesci e rettili.

Oasi-Sant'Alessio

Molte specie di uccelli sono lasciati liberi, poiché l'idea dell'Oasi è di offrire un rifugio e un luogo sicuro temporaneo per gli uccelli, in modo che essi possano andare e venire in libertà, se sono specie autoctone, come le Gru, o gli aironi. Il vantaggio che hanno nel vivere nell'oasi fa sì che molti di essi non la lascino, oppure vi ritornino a più riprese nel corso della loro vita. La storia della cicogna Gialloverde ne è testimonianza: nata nel 1983 nel parco per essere poi reintrodotta in natura, venne liberata, assieme ad altri due esemplari, nel fossato del castello di Pavia nel 1984. Purtroppo a causa di vicende politiche locali il progetto venne osteggiato e poi abbandonato, sicché le cicogne vennero ricatturate per donarle in Friuli per un analogo progetto. Ma Gialloverde si sottrasse alla cattura e tornò di sua iniziativa a Sant'Alessio, e si installò assieme alla sua compagna sul campanile della chiesa. Purtroppo poco dopo la nascita dei pulcini, la madre morì sui cavi ad alta tensione. Allora il padre Gialloverde era costretto a lasciare i piccoli incustoditi per andare a cercare cibo nelle campagne, e le cornacchie sempre in agguato li avrebbero divorati. Così trovò il coraggio di ripresentarsi all'Oasi per chiedere aiuto, e ottenere il cibo da portare ai piccoli, che restavano così soli per pochissimi minuti. Fece la spola dal campanile all'oasi per tutto il tempo necessario e tutta la nidiata fu salvata.  Per molti anni Gialloverde tornò al campanile con una nuova compagna per nidificare, fino al 2001, anno in cui scomparve. Tutti pensarono che fosse morto, e invece da poco è tornato all'Oasi, ormai anziano, per riposare e vivere gli ultimi anni.




Oasi-Sant'Alessio

La Natura ha veramente dei colori incredibili...

Oasi-Sant'Alessio

Altri uccelli, invece, che sono speci esotiche, e dunque non riuscirebbero a sopravvivere se lasciassero l'oasi, vengono tenuti in Uccelliere. 

Oasi-Sant'Alessio

Oasi-Sant'Alessio



Oasi-Sant'Alessio

Alcuni di questi, essendo uccelli tropicali, vivono in speciali serre dove viene garantita una temperatura più calda e un clima umido.

Oasi-Sant'Alessio

Oasi-Sant'Alessio



Come dicevo, non ci sono solo uccelli, ma anche altri animali, come le tartarughe: questa in particolare sembra un essere preistorico con la coda con le spine...

Oasi-Sant'Alessio

Oasi-Sant'Alessio

C'è persino un Ocelot... poco più grande dei nostri gattoni domestici.
Ha più o meno la stessa faccia di Occhioni!

L'aquila la vedremo meglio però più tardi alla dimostrazione dei Falconieri

Oasi-Sant'Alessio

Oasi-Sant'Alessio


Oasi-Sant'Alessio

Questo se ne andava a passeggio come un turista per i vialetti tra le gabbie...😂

Oasi-Sant'Alessio

Oasi-Sant'Alessio

Il bosco tutt'intorno era incantato dai fiocchi dei semi di pioppo...

Alle 15 del pomeriggio appuntamento alla tribuna per la dimostrazione fatta dai falconieri sui rapaci che sono ospitati all'Oasi...



I falconieri facevano allenare i falchi con delle predine lanciate in aria oppure fatte roteare con dei lazi: in realtà non è l'uomo ad addestrare i rapaci, bensì sono i rapaci che instaurano un rapporto di fiducia con alcuni uomini se ne vedono un beneficio... 

Oasi-Sant'Alessio




Impressionanti le aquile, che hanno fatto ingresso arrivando dal cielo, e atterrando sul trespolo nello stupore generale... 

Oasi-Sant'Alessio

L'aquila reale era in pericolo di estinzione poiché essendo un predatore, vi era l'erronea credenza che fosse in competizione con l'uomo per la caccia, sicché veniva presa come obiettivo per il tiro al bersaglio dai militari nazisti al tempo della seconda guerra mondiale. Invece, spiegava il Responsabile dell'Oasi, i predatori svolgono un'importante funzione di mantenimento in salute della popolazione degli animali, dato che uccidono innanzitutto le prede malate o vecchie. 

Anche i gufi e gli allocchi son stati portati alla dimostrazione, ma sembravano come assonnati, probabilmente essendo dei predatori notturni erano abbagliati dal sole del pomeriggio e apparivano a noi "meno ubbidienti" ai falconieri... In realtà erano molto buffi.



La dimostrazione si concludeva con i pappagalli blu, che già avevamo visto in gabbia, ma ora potevano volare...

Oasi-Sant'Alessio

Il responsabile dell'Oasi ci ha raccontato una storia che ha completamente cambiato gli occhi con cui guardare gli uccelli e gli animali in generale.

Si sa che alcuni pappagalli sono capaci di ripetere le parole degli umani, e per molto tempo si è creduto che fosse semplicemente un ripetere senza comprendere... da cui il detto "ripetere a pappagallo"...

Ebbene una studiosa americana, Irene Pepperberg, aveva addestrato invece un pappagallo cinerino, Alex a parlare come si insegna ai bambini, ovvero insegnando anche il senso delle parole: parlandoci e indicando gli oggetti. Il pappagallo aveva così imparato a parlare e conosceva il significato di ben 500 parole, arrivando a rispondere a domande con risposte corrette e appropriate, e addirittura dimostrando un certo grado di umorismo, dato che si divertiva anche a rispondere sbagliato apposta, e poi messo alle strette rispondeva correttamente. 

In realtà Alex aveva addirittura imparato il significato di parole che esprimevano concetti astratti, sebbene nessuno glielo avesse esplicitamente insegnato: si pensa che gli animali abbiano una percezione dell'arrivo della morte, e sappiano in anticipo quando sta per succedere. Ebbene Alex, la sera prima di morire, aveva detto alla Pepperberg queste parole: "Ti voglio bene."

Siamo abituati a pensare in modo arrogante noi umani, a pensare che gli animali siano senza intelletto, senza coscienza, senza anima. Io penso che se un pappagallo cinerino, piccolo come un merlo, è arrivato a esprimere un concetto del genere ... cosa potrebbe dire se potesse un cane, un gatto, un cavallo, una mucca... che sono accuditi da un umano che gli parla costantemente come se fossero dei bambini? Molti di noi abbiamo degli animali da compagnia, e gli parliamo... E infatti tutte le persone che hanno un animale domestico hanno questa percezione, che agli altri sembra fanciullesca e frutto di fantasia.

In realtà invece è proprio così. Gli animali sanno pensare e hanno sentimenti e concetti nelle loro testoline, probabilmente concetti anche più alti dei nostri.











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