Memory of trees
Lo so, sono ripetitiva.. ma non posso farne a meno: adoro gli alberi in tutte le stagioni!
Domenica di Pasqua siamo stati a Pavia, prima tappa: il Ponte coperto
Pic Nic sul Ticino: davvero apprezzabile che sia tutto pulito e non ci siano rifiuti sulle sponde. Purtroppo non è sempre così...
Breve giro per la piazza del Broletto
Ma vista la giornata limpida e calda, la meta era il Parco della Vernavola:
tanti maestosi alberi meravigliosi che sembrava di essere in una cattedrale della Natura, e camminando sotto le fronde che sussurravano si capisce perchè i Druidi considerassero le foreste sacre...
Gli alberi mossi dal vento suonano e ondeggiano leggermente: se ti poni sotto un tronco di uno di questi giganti e respiri con lui diventi tutt'uno con la natura e il vento, e il cielo azzurro e le foglie che brillano perchè i raggi del sole le attraversano come fogli di carta velina...
Sotto gli alberi in fiore senti il ronzio delle api, e diventi tutt'uno con loro, partecipi della loro gioia mentre raccolgono il loro bottino di dolcezza.
Talvolta un volo di anatre interrompe in modo buffo la solennità del bosco, ma le loro voci non interrompono il flusso di contemplazione.
Questi alberi erano qua quando erano giovani i miei genitori o addirittura i miei nonni. Un fiume di anime sono passate sotto le loro fronde. Io penso che dovremmo ricordarcelo perché questi luoghi sono la memoria vivente della terra, e persino dopo un olocausto nucleare la vita torna sempre a sbocciare.
Vicino a Chernobyl c'è una foresta che, nonostante le mutazioni genetiche, sopravvive e continua a rinnovarsi e vincerà comunque, e prima ancora a Hiroshima sei alberi di Ginko biloba sono sopravvissuti nonostante fossero vicinissimi all'epicentro dell'esplosione, e sono diventati per il Giappone il simbolo della speranza e della rinascita.
E anche i fiori più effimeri, come i papaveri, rinascono sempre ai bordi dei campi,
La vita del pianeta sopravviverà sempre, siamo noi umani che ci crediamo onnipotenti, ma siamo solo polvere che striscia su un mondo immenso, un colpo di vento, un sussulto e non ci siamo più.
E come il resto della Natura anche l'umanità fa parte di un fiume che costantemente scorre spinto avanti dal passato, e rinasciamo con nuove spoglie, nuovi volti, come i fiori sui campi. Forse comprender questo, servirebbe a perdere un po' di arroganza e prepotenza.
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